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22 febbraio 2018

“La locanda degli amori sospesi” di Viviana Picchiarelli


Inaspettato Come perfetti sconosciuti
Romantico come C’è posta per te
Un romanzo indimenticabile
Benvenuti tra le pagine di un sogno


Titolo: La locanda degli amori sospesi
Autore: Viviana Picchiarelli
Casa editrice: Newton Compton
Data di uscita: 1 Marzo

TRAMA

La locanda dei libri è un casale sulle sponde del lago Trasimeno. Negli anni è diventato un punto di riferimento per lettori onnivori e scrittori in cerca di ispirazione. L’atmosfera ricca di charme e dal tocco provenzale, le stanze traboccanti di romanzi lo rendono rifugio ideale per i clienti che cercano conforto nelle pagine e nelle storie altrui. Proprio la locanda, dopo trent’anni, fa da scenario all’incontro tra Matilde, ex psicoterapeuta e ora proprietaria del casale, e Matteo, avvocato di professione e scrittore per passione. Il loro amore, interrottosi bruscamente quando stava per diventare un sentimento assoluto e potente, sarà però costretto a fare i conti con il tempo che è trascorso, con i traguardi che entrambi hanno raggiunto e anche con gli errori commessi. Matteo e Matilde vivranno un confronto fatto di ricordi, dolore e passione. È possibile recuperare le emozioni nate tanti anni fa e che nessuno dei due ha mai dimenticato? E ritrovare quella parte di sé che senza l’altro sembrava perduta?


Si può recuperare la parte di noi che abbiamo smarrito?

«Un libro delicato e scorrevole. L’autrice riesce a trattare temi difficili con delicatezza, senza far diventare il libro triste e malinconico.»
Le tazzine di Yoko

È possibile trasformare i rimpianti in felicità?

«Consigliato a chi rimpiange la propria parte smarrita e non si sente fuori tempo massimo per recuperarla, a coloro che nutrono un amore sospeso nel tempo della gioventù, ma, soprattutto, a quelli che sentono ancora – come in quella famosa canzone riproposta da Battiato – il fischio lontano del treno perduto.»
Mangialibri

«Dialoghi brevi e freschi, intreccio semplice ma non scontato, una passione per i libri che sembra l’eco di conversazioni fra amiche “malate di carta scritta”. Una locanda così, l’avrete capito, vorrei proprio gestirla io…»
Bibliotecaromantica


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