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17 aprile 2018

BLOGTOUR “Tutto il buio dei miei giorni” di Silvia Ciompi




Buongiorno a tutti oggi c’è la penultima tappa del BlogTour dedicato al romanzo “Tutto il buio dei miei giorni” di Silvia Ciompi, uscito il 10 Aprile grazie alla Sperling & Kupfer, un libro che ha riscosso molto successo sulla piatta forma Wattpad  con  oltre tre milioni di lettrici.
Io ho avuto l’onore di fare una piccola intervista all'autrice, Silvia Ciompi è una ragazza straordinaria è stata gentilissima ad accettare e la ringrazio ancora di cuore per la sua disponibilità, spero di incontrarti di persona per avere un autografo perché ho amato davvero il tuo libro, la storia di  Camille e Teschio ti entra nel cuore, non dovete farvelo scappare.


INTERVISTA

Come è nata questa storia?

Per cominciare vorrei ringraziarti e ringraziare il blog per questa intervista! L’idea della storia è nata circa tre anni fa, un pomeriggio di primavera prima di una partita. C’era il sole caldo di una città di mare, la curva piena, il fermento prima dell’apertura dei cancelli e, camminando nel parcheggio sterrato sotto allo stadio, mi è venuta l’idea di scrivere una storia che parlasse di quello: della curva, degli ultras e di una ragazza come me che si rapporta a quel tipo di realtà. Per la parte legata alla disabilità invece ho attinto alla mia esperienza indiretta all’interno del contesto ospedaliero, perché mia madre è un medico dell’emergenza e lavorando in un piccolo ospedale è un’ambiente che conosco da vicino.
Ho fuso le due cose insieme, cercando di porre al centro il tema della diversità e della disabilità unita alla storia d’amore, e tre anni dopo eccoci qui!


Ami anche tu il calcio? 
 
Il calcio è la mia più grande passione, oltre alla scrittura. È proprio un amore viscerale e profondo, come quello di Teschio e Camille. Un attaccamento alla città, alla storia della tifoseria e agli ideali che la rappresentano. Oltre allo sport in sé per sé, la cosa che mi ha fatto innamorare del calcio è stata il tifo organizzato, il mondo delle curve, l’infinita passione e sacrificio che c’è dietro e che, purtroppo, con i fatti di cronaca spesso passa in secondo piano nei confronti dell’opinione pubblica.


Ti sei ispirata a qualcuno per Camille e Teschio? 
 
Teschio rispecchia sicuramente il tipo di ragazzo e di uomo che si può trovare in un contesto del genere, ma il personaggio nel complesso l’ho costruito da zero, mettendoci molto di me. Ha il mio carattere schivo, chiuso e parla poco esattamente come me. Camille invece è una ragazza normale, con una famiglia normale, una studentessa qualsiasi di quelle che si aggirano per i dipartimenti di Storia dell’arte di una città universitaria. Anche lei è nata quasi da zero senza un corrispettivo reale.


Teschio è un personaggio davvero complicato ma anche perfetto per Camille, hai avuto difficolta a interagire con lui nello scrivere?

Teschio ha un po’ incanalato tutte le sofferenze di un mio periodo buio. È il mio personaggio preferito in assoluto e ho cercato di renderlo più vero e vivo che mai.


Quando hai iniziato a scrivere questa storia su Wattpad ti saresti mai immaginata tutto questo successo?

Wattpad per me è stato un tentativo, la storia è nata molto prima di approdare sulla piattaforma. Quando ho scoperto questa realtà di storie e possibilità per gli scrittori emergenti, ero in un periodo della mia vita veramente buio e mi sono concentrata con costanza sulla crescita della storia, sulla scrittura, per evadere dalla realtà e darmi un obiettivo concreto. Però, sinceramente, non mi sarei mai aspettata che una storia così, con queste tematiche, potesse raggiungere un tale successo.


Quale canzone sceglieresti come colonna sonora per il tuo romanzo? E perché proprio quella?

Di canzoni ce ne sono diverse! Vasco è un pezzo fondamentale della mia vita e di tutto quello che scrivo, infatti “Anima fragile” è la canzone preferita di Teschio. Poi c’è “Dio come ti amo” di Modugno che rappresenta perfettamente il tipo di amore folle e viscerale di questi due pazzi e, infine, i Thegiornalisti. Ogni loro canzone mi fa pensare ai Lumille (la ship che usano le mie lettrici per Luca e Camille), soprattutto: “Questa nostra stupida canzone d’amore.”




Nel tuo libro c’è un mix di emozioni davvero forti, quale vorresti che provasse di più il lettore?

Mi piacerebbe che questa storia fosse un viaggio attraverso il dolere, perché purtroppo quello tocca la vita di ognuno di noi, anche se in modo diverso. E poi c’è l’accettazione, l’andare avanti, il ricominciare e la speranza. Spero che questa storia ne restituisca almeno un pochino al lettore, una volta sfogliata l’ultima pagina.








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