“ACQUA
MORTA” di Michele
Catozzi
Ha
vinto l’edizione 2014 di IoScrittore, il torneo letterario che ha
rivelato molti talenti della narrativa italiana contemporanea, e ora
esce per TEA.
L’acqua
può nascondere segreti che non dovrebbero mai venire a galla.
Un
cadavere ripescato dalle acque stagnanti della laguna…
La
prima indagine del commissario Nicola Aldani
Sullo
sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, Venezia: l'altana sul
tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle Fondamenta
Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni,
la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nella
calli e lungo i rii; le acque e le nebbie, complici di misteri e
custodi di verità.
Titolo:
Acqua Morte
Autore:
Michele Catozzi
Casa
Editrice: TEA
Data
di uscita: 15 Ottobre
TRAMA
Venezia,
1981.
Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della
Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la
ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende
impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che
archiviare il caso.
Venezia,
oggi.
Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco
Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre
per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la
faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato
delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell'omicidio. È un
caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario
Zennari, ormai in pensione, che pretende aiuto per chiudere una
storia ormai dimenticata, risalente a quarant'anni prima,
l'aggressione ai giardini della Biennale...
Ma
nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le
acque si intorbidano, gli indizi si inquinano...
«Il
cadavere affiorò dall’acqua morta di un canale secondario con la
bassa marea. Prima la schiena, infagottata in una giacca di lino che
un manto di alghe traslucide spennellavano di verde, poi la testa,
liscia e splendente di capelli che aderivano ai lati, lasciando
intravedere un buco nella scatola cranica.
L’alba
era ancora nell’aria e l’aurora gettava lampi rosati sulla
superficie irregolare della laguna, sottraendo alla penombra e alla
foschia le isole minori, le bricole ai margini dei canali profondi,
qualche barca lontana. Le sagome dei tetti e dei campanili di Venezia
si stagliavano scure sullo sfondo striato di rosso e arancione. Tutto
preannunciava un’altra caldissima giornata. Nonostante fosse la
fine di aprile, le temperature erano da luglio pieno».
I
giudizi entusiasti di IoScrittore, dove Acqua
morta
ha conquistato il massimo dei voti
«Grande
romanzo,
questo, da una grande penna.»
«Trama
caleidoscopica e ricca
di colpi di scena.»
«Libro
che si legge d'un fiato,
con molto piacere, scritto con maestria e collocato in
un’ambientazione meravigliosa.»
«La
prima impressione è stata quella di leggere un
Montalbano veneziano.»
«Una
sequela di ‘colpi di scena’ ben assestati.»
«Molto
avvincente,
personaggi ben caratterizzati, descrizioni molto accurate, intreccio
ben definito e intrigante.»
«Un
giallo con tutte le cose al posto giusto.»
«Questo
romanzo è studiato
per farsi leggere.»
«Complimenti
all'autore.»
«Una
delle cose migliori
che mi è capitato di leggere quest'anno.»
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